Svolgimento della terza prova dell’esame di maturità

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Svolgimento della terza prova dell’esame di maturità

L’obiettivo della terza prova dell’esame di maturità è quello di realizzare un accertamento pluridisciplinare sulla conoscenza delle materie dell’ultimo anno di corso. Nella prova le cinque materie coinvolte e le modalità di svolgimento sono scelte dalla commissione esaminatrice (viene quindi preparata sia dai professori interni alla scuola sia esterni) che seguirà le indicazioni espresse nel documento del consiglio di classe sui programmi e sulle attività didattiche messi in atto. Possono essere oggetto della terza prova tutte le materie, anche quelle della prima e seconda prova.

Nella terza prova scritta può essere previsto un breve spazio destinato all’accertamento della conoscenza della lingua o delle lingue straniere presenti nel piano di studio dell’ultimo anno di corso. Tale accertamento si realizza a condizione che in Commissione vi sia un docente abilitato all’insegnamento della o delle lingue straniere interessate.

Di seguito le diverse modalità di terza prova (in genere la più diffusa è quella a risposta aperta):

  1. Trattazione sintetica di argomenti: una serie di domande specifiche relative a un testo o la trattazione di un argomento significativo, anche a carattere pluridisciplinare, con l’indicazione del numero massimo di righe o parole utilizzabili.
  2. Quesiti a risposta singola: riguardano più materie e richiedono che il candidato formuli autonomamente una risposta, rispettando i limiti di estensione indicati dalla commissione. I quesiti possono essere di difficoltà graduata, quindi con valore differente ai fini dell’attribuzione del punteggio.
  3. Quesiti a risposta multipla: possono concretarsi in vere e proprie prove strutturate su argomenti di tutte le materie dell’ultimo anno di corso. Il candidato sceglie tra più opzioni la risposta giusta.
  4. Problemi a soluzione rapida: è una tipologia di prova che la commissione articola in relazione allo specifico indirizzo di studio e alle esercitazioni svolte.
  5. Casi pratici e professionali: questa tipologia richiede una stretta correlazione con i contenuti del corso di studi e con le esperienze acquisite. E’ una metodologia didattica finora particolarmente diffusa negli istituti professionali e tecnici, può coinvolgere più materie ed è presentata con indicazioni di svolgimento puntuali che consentono risposte in forma sintetica.
  6. Sviluppo di progetti: è una prova che richiede esperienza e si articola in base ai piani di studio della classe. Questa pratica didattica è già diffusa negli istituti tecnici e professionali, negli istituti d’arte e nei licei artistici, e nell’ambito di alcune sperimentazioni in atto anche in altri indirizzi di studio. Come si vede, la terza prova è un percorso strutturato che attraversa le materie studiate nell’ultimo anno. Si tratta di una prova pluridisciplinare che potrà assumere forme diverse, tra cui anche quella di una serie di domande con risposte multiple, ma non solo questo: comunque sta alla commissione scegliere tra le varie opzioni la tipologia di accertamento più consona alle caratteristiche della classe. La prova intende, pertanto, valutare le competenze acquisite dagli alunni di “quella” scuola, di “quel” corso, di “quella” classe: per questa ragione non viene formulata dal Ministero, valorizzando così l’autonomia didattica attribuita alle scuole dalla legge 59/97.

Ecco cinque pratici consigli da tenere a mente per la prova:

  1. leggere attentamente le domande, non bisogna essere precipitosi.
  2. Iniziare prima dalle domande che si conoscono meglio, in questo modo potrai gestire meglio il tempo a disposizione e dedicarti di più alle domande più difficili.
  3. Se le domande sono a risposta aperta, cerca di non essere dispersivo, ma centra la risposta.
  4. Se hai qualche dubbio sulle domande, chiedi aiuto al tuo professore.
  5. Prima di consegnare la prova, rileggila attentamente più di una volta.

da StudentVille.it




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