La mappa concettuale è uno strumento di visualizzazione grafica dell’informazione e della conoscenza: ideato negli anni ’70 da Joseph Novak, sviluppa dall’alto verso il basso un’idea centrale, secondo il sistema del passaggio dal generale al particolare e dal sovraordinato al sottordinato. Il suo scopo è quello di fornire una serie di informazioni in modo chiaro e ben strutturato.
La mappa concettuale è sicuramente lo strumento più efficace per la realizzazione di un lavoro di approfondimento o di una tesina e per questo è utilizzata all’interno della didattica e del colloquio di Maturità. Si presenta come una scaletta che raccoglie gli argomenti della tesina, e in cui ogni studente mostrerà le conoscenze acquisite durante l’anno, la propria capacità di analizzarli nei dettagli, la facoltà di riassumerli e di legarli agli altri secondo chiari canali multidisciplinari.
La mappa viene redatta dagli allievi, con l’aiuto degli insegnanti, nel corso dell’anno scolastico. Sarà poi consegnata alla commissione d’esame nei giorni precedenti al colloquio.
Non tutti gli argomenti della mappa concettuale devono essere approfonditi per iscritto: è a discrezione degli studenti realizzare una tesina sull’intero ventaglio di temi presentati, o piuttosto accennarne alcuni e completarne altri.
Ma come realizzare una mappa concettuale?
Il primo passo consiste nella ricerca di tutte le informazioni adeguate all’argomento trattato. Recatevi allora in biblioteca e domandate al bibliotecario una lista della bibliografia sul tema: leggetevi con cura l’indice di ogni opera, scartate i capitoli che non hanno attinenza con la vostra tesina e controllate solo le parti più utili. Utilizzate la risorsa telematica per avere maggiori dettagli: siti enciclopedici come Wikipedia o i portali faranno al caso vostro. Prendete appunti in classe ed evidenziate quelli che potrebbero essere utili alla mappa concettuale: copiateveli al computer e salvateli in una cartella ben in evidenza, così da non potervene scordare.
Il secondo passo consiste nella delineazione di ciò che volete comunicare.
Qual è l’oggetto del vostro ragionamento? Quali sono i concetti da cui parte e che si intende sottolineare? Quali sono le conseguenze delle vostre riflessioni e i legami che intrattengono con altre tematiche? E’ rispondendo a questi interrogativi che la mappa si configura come una risorsa dal grande valore didattico e formativo, dal momento che obbliga l’allievo a riflettere continuamente sulle proprie conoscenze, esortandolo a non perdere di vista il filo del discorso ma a seguirlo fino alla sua conclusione.
di Bruna Martini – StudentVille.it
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